
29 Giu Il Cuore, Mente e Spirito – Professor Mohamed Omar Salem- Parte Seconda
Comunicazione tramite ormoni: il cuore come una ghiandola ormonale
Un altro componente del cuore-cervello, sistema di comunicazione è stata fornita dai ricercatori che studiano il sistema ormonale. Il cuore è stato riclassificato come ghiandola endocrina quando, nel 1983, un ormone prodotto e rilasciato dal cuore chiamato fattore natriuretico atriale (ANF) è stato isolato. Questo ormone esercita il suo effetto sui vasi sanguigni, i reni, le ghiandole surrenali, e su un gran numero di regioni regolatori nel cervello. Si è inoltre constatato che il cuore contiene un tipo di cellula conosciuta come ‘adrenergica cardiaca intrinseca” (ICA). Queste cellule rilasciano neurotrasmettitori quali noradrenalina e dopamina, una volta si pensavano essere prodotte solo dai neuroni nel sistema nervoso centrale. Più recentemente, si è scoperto che il cuore secerne ossitocina, comunemente denominata ormone dell ‘amore’ o dell’attrazione. In aggiunta alle sue funzioni durante il parto e l’allattamento, recenti evidenze indicano che questo ormone è anche coinvolto nella conoscenza, tolleranza, adattamento, complessi comportamenti sessuali e materni, spunti di apprendimento sociale e creazione di legami di coppia duraturi. Le concentrazioni di ossitocina nel cuore sono stati trovati tanto altoi come quelli trovati nel cervello (Cantin & Genest, 1986).
Aumentare la coerenza psicofisiologica
I dati indicano che quando i modelli del ritmo cardiaco sono coerenti, le informazioni neurali inviate al cervello facilitano la funzione corticale. Questo effetto è spesso vissuto come aumento della chiarezza mentale, miglioramento dei processi decisionali e maggiore creatività. Inoltre, coerenti stimoli dal cuore tendono a facilitare l’esperienza di stati emotivi positivi. Questo potrebbe spiegare perché la maggior parte delle persone associa l’amore e altri sentimenti positivi con il cuore e perché molte persone in realtà sentono o percepiscono queste emozioni nella zona del cuore. Così, il cuore sembra essere strettamente coinvolto nella generazione di coerenza psicofisiologica (Tille et al, 1996, e McCraty, 2000).
Il cuore e l’amigdala
La ricerca ha dimostrato che i segnali afferenti neurologici del cuore influenzano direttamente l’attività dell’amigdala e dei nuclei associati, un importante centro di elaborazione emotiva del cervello. L’amigdala è il centro fondamentale del cervello che coordina le risposte comportamentali, immunologiche e neuroendocrine alle minacce ambientali. Esso mette a confronto i segnali emotivi in ingresso con i ricordi emotivi memorizzati, e rende di conseguenza decisioni istantanee sul livello di minaccia percepita. Grazie alle sue connessioni estese al sistema limbico, è in grado di prendere in consegna i percorsi neurali, attivando il sistema nervoso autonomo e una risposta emotiva prima che i centri cerebrali superiori ricevono informazioni sensoriali (Rein, McCraty e Atkinson, 1995 & McCraty et al, 1995).
Il cuore e l’intuizione
Un risultato di ricerca molto interessante è stato che il cuore è coinvolto nella trasformazione e nella decodifica delle informazioni intuitive (McCraty, Atkinson & Bradley, 2004). Dati precedenti suggerisce che il campo del cuore è stato direttamente coinvolto nella percezione intuitiva, attraverso il suo accoppiamento con un campo di informazione energetica al di fuori dei limiti di spazio e tempo (Childre & McCraty, 2001). Utilizzando un design rigoroso sperimentale; vi erano prove che sia il cuore sia il cervello possono ricevere e rispondere da informazioni su un evento futuro prima che ll’evento effettivamente accada. Ancora più sorprendente è stato che il cuore sembrava ricevere queste informazioni intuitive prima del cervello (McCraty, Atkinson & Bradley, 2004).
Discussione
È stato a lungo pensato che la consapevolezza cosciente ha origine solo nel cervello. Recenti studi scientifici suggeriscono che la coscienza emerge dal cervello e dal corpo insieme (Popper e Eccles, 2000). Come è stato dimostrato, una serie di esperimenti e di prove suggeriscono ora che il cuore gioca un ruolo particolarmente significativo in questo processo. Le conclusioni di cui sopra indicano che il cuore è molto più di una semplice pompa. In realtà, si è visto ora come altamente complesso, auto-organizzante centro di elaborazione dati con il proprio funzionale ‘cervello’ che comunica con, e influenza, il cervello craniale attraverso il sistema nervoso, sistema ormonale e altri percorsi. Il coinvolgimento del cuore con funzioni intuitive è un altro dato interessante. Tuttavia, anche se le persone con i cuori trapiantati sono in grado di funzionare normalmente, il cuore può essere considerato come un mezzo o uno strumento, per un sottile sistema d’ integrazione più sofisticato che ha la capacità di trasportare l’identità personale dell’individuo. Queste nuove visioni potrebbe dare una migliore comprensione del concetto di mente come un multi-componente di unità che non è solo in grado di interagire con l’ambiente fisico attraverso mezzi dimostrabili, ma ha anche la capacità di comunicare con l’universo cosmico attraverso percorsi non-fisici (Lorimer, 2001). Ciò dà luogo al concetto dello spirito come il non-elemento fisico, o il campo, della mente che può comunicare con il cosmo al di fuori dei vincoli di spazio e tempo. L’evidenza di tale comunicazione viene dai fenomeni segnalati di percezioni extra-sensoriali (la telepatia, la precognizione e la chiaroveggenza), esperienze psico-cinetiche, guarigione psichica e esperienze religiose. (Radin, 1997 & Henry, 2005).Forse un ulteriore avanzamento nella fisica quantistica un giorno potrà darci una visione più completa e aiutarci nella formulazione di questo nuovo modello del cuore, della mente e dello spirito.