Cosa sono i chakra? È una delle domande che ricevo più spesso nei miei corsi, e non solo da chi si avvicina per la prima volta allo yoga. Anche chi pratica da tempo a volte sente il bisogno di approfondire il significato di questi centri energetici, che attraversano il corpo e la nostra esperienza interiore.
Mi chiamo Stefania, sono insegnante di yoga e terapista, e da anni integro lo studio dei chakra nel mio lavoro con le persone. Per me non è una teoria astratta, ma una mappa concreta che aiuta a leggere i segnali del corpo, a comprendere certi blocchi e a ritrovare equilibrio.
In questo articolo ti accompagno a scoprire cosa sono i chakra, quanti sono, dove si trovano e come funzionano. Ti parlerò dei significati di ogni centro, delle funzioni energetiche, e ti mostrerò come questa conoscenza può diventare uno strumento pratico per la tua crescita personale e il tuo benessere quotidiano.
Cosa significa chakra
La parola “chakra” in sanscrito significa “ruota”. Nella tradizione yogica e ayurvedica indica dei centri energetici situati lungo il corpo sottile, in corrispondenza della colonna vertebrale. Sono punti in cui l’energia (prana) si concentra, si distribuisce e fluisce, influenzando il nostro stato fisico, mentale, emozionale e spirituale.
I chakra non si vedono con gli occhi, ma si percepiscono nel corpo e nella qualità della nostra energia: quando uno di essi è bloccato, possiamo sentirci appesantiti, confusi, in disequilibrio; quando è attivo e in armonia, sentiamo invece chiarezza, vitalità, forza interiore.
Capire cosa sono i chakra significa iniziare a conoscerli non come qualcosa di mistico, ma come punti chakra reali, collegati a nervi, organi, emozioni, processi evolutivi. Sono strumenti preziosi per interpretare come stiamo davvero.
Quanti sono i chakra e dove si trovano
Tradizionalmente, i chakra principali sono sette, disposti lungo l’asse centrale del corpo, dalla base della colonna alla sommità della testa. Ogni chakra corrisponde a una precisa area del corpo fisico e a specifici aspetti della nostra vita.
Ecco una panoramica iniziale:
- Muladhara – Chakra della Radice
Si trova alla base della colonna, tra perineo e coccige. È legato alla stabilità, al radicamento e alla sicurezza. - Svadhisthana – Chakra Sacrale
Situato sotto l’ombelico, è connesso alle emozioni, alla sessualità e alla creatività. - Manipura – Chakra del Plesso Solare
All’altezza dello stomaco, regola la volontà, la fiducia, l’azione. - Anahata – Chakra del Cuore
Al centro del petto. È il chakra dell’amore, della compassione e dell’equilibrio tra dare e ricevere. - Vishuddha – Chakra della Gola
Si trova nella zona della gola. Rappresenta la comunicazione autentica e l’espressione personale. - Ajna – Chakra del Terzo Occhio
Tra le sopracciglia. È legato all’intuizione, alla visione interiore, alla consapevolezza. - Sahasrara – Chakra della Corona
Alla sommità della testa. Rappresenta la connessione con qualcosa di più grande, la coscienza espansa.
Questi sono i sette chakra principali, ma esistono anche chakra secondari e punti energetici minori distribuiti in tutto il corpo. Per iniziare, però, è importante familiarizzare con questi sette, che rappresentano una mappa completa della nostra energia.
I sette chakra: significati, nomi e funzioni energetiche
1. Muladhara – Chakra della Radice
Posizione: base della colonna vertebrale, tra ano e genitali
Colore: rosso
Elemento: terra
Significato: stabilità, sopravvivenza, radicamento
Il primo chakra, chiamato Muladhara, è il fondamento di tutta la struttura energetica. È collegato al senso di sicurezza, alla fiducia nella vita e alla connessione con il corpo fisico. Quando è in equilibrio, ci sentiamo stabili, presenti, capaci di affrontare le sfide quotidiane. Quando è bloccato, possono emergere paure, senso di insicurezza, difficoltà economiche o disconnessione dal corpo.
Lo yoga per il primo chakra include posizioni in piedi, esercizi di equilibrio e movimenti lenti e profondi che rafforzano la connessione con la terra.
Nel mio lavoro, propongo spesso pratiche radicanti per chi attraversa momenti di forte stress o instabilità.
2. Svadhisthana – Chakra Sacrale
Posizione: basso ventre, sotto l’ombelico
Colore: arancione
Elemento: acqua
Significato: piacere, emozioni, creatività
Svadhisthana è il chakra delle emozioni, del desiderio, della sensualità e della relazione con l’altro. È il centro che ci permette di fluire nella vita, di accogliere il cambiamento e di esprimere la nostra creatività. Un chakra sacrale equilibrato si manifesta in una relazione sana con il piacere e con i nostri bisogni emotivi. Quando è bloccato, possiamo sentirci spenti, apatici o vivere relazioni sbilanciate.
Le posizioni che aprono le anche e la zona pelvica sono particolarmente efficaci per lavorare su questo centro. Lavorare su Svadhisthana è utile quando si attraversano fasi di blocco creativo o si sente una distanza dalle emozioni.
3. Manipura – Chakra del Plesso Solare
Posizione: zona dello stomaco, sopra l’ombelico
Colore: giallo
Elemento: fuoco
Significato: forza personale, volontà, autostima
Manipura è il centro del potere personale, della determinazione e della trasformazione. È qui che maturano la nostra capacità decisionale, la volontà e la fiducia in noi stessi. Un terzo chakra in equilibrio ci rende assertivi, vitali, capaci di agire senza aggressività. Se è bloccato, potremmo sentirci insicuri, in balia degli eventi o al contrario troppo dominanti e impulsivi.
Il lavoro sul core (zona addominale), le torsioni e le posizioni energizzanti sono fondamentali per attivare Manipura. Nelle mie lezioni integro spesso anche la respirazione Kapalabhati per risvegliare questo centro energetico.
4. Anahata – Chakra del Cuore
Posizione: centro del petto, tra i polmoni
Colore: verde
Elemento: aria
Significato: amore, empatia, apertura
Anahata è il chakra che ci connette con il mondo dal punto di vista del cuore. È il ponte tra i centri inferiori (più fisici) e quelli superiori (più sottili), ed è legato alla capacità di amare, accogliere, perdonare. Quando è in armonia, ci sentiamo aperti ma protetti, capaci di dare e ricevere senza rigidità. Se è chiuso, potremmo vivere relazioni fredde, sentirci incompresi o trattenere emozioni profonde.
Le aperture del torace, i piegamenti all’indietro e la respirazione profonda aiutano ad attivare questo centro.
Ho dedicato un articolo completo a questo tema: Aprire il chakra del cuore attraverso lo yoga.
5. Vishuddha – Chakra della Gola
Posizione: zona della gola e del collo
Colore: azzurro
Elemento: etere (spazio)
Significato: comunicazione, autenticità, espressione
Vishuddha è il centro della parola, del suono e della verità. È qui che possiamo imparare a dire la nostra, a esprimere ciò che siamo senza paura. Un quinto chakra equilibrato ci aiuta a comunicare in modo chiaro, sincero e rispettoso. Un blocco, invece, può portare a silenzio eccessivo, timidezza, oppure all’opposto a parlare troppo o con aggressività.
Posizioni che allungano la gola, esercizi di vibrazione sonora (come il canto del mantra) e la respirazione Ujjayi sono molto utili.
In alcune pratiche propongo anche la meditazione sul suono per liberare la voce interiore.nop..
6. Ajna – Chakra del Terzo Occhio
Posizione: tra le sopracciglia
Colore: indaco
Elemento: luce
Significato: intuizione, visione, saggezza interiore
Ajna è il punto della consapevolezza. È il chakra che ci permette di vedere oltre l’apparenza, di connetterci con la nostra guida interiore e sviluppare una mente lucida. Quando questo centro è in equilibrio, abbiamo chiarezza mentale, capacità di intuizione e discernimento. Se è squilibrato, si può sperimentare confusione, mancanza di direzione o visioni distorte della realtà.
Le meditazioni con visualizzazione, le pratiche di concentrazione (dharana) e il rilassamento profondo sono strumenti preziosi per Ajna. Durante i momenti di rilassamento guidato propongo spesso immagini che stimolino questo centro.
7. Sahasrara – Chakra della Corona
Posizione: sommità della testa
Colore: viola o bianco
Elemento: coscienza pura
Significato: spiritualità, connessione, espansione
Sahasrara è il chakra più sottile e spirituale. Rappresenta il punto di connessione tra l’individuo e ciò che lo trascende: la coscienza universale, il divino, l’infinito. Non si tratta di credere in qualcosa in particolare, ma di riconoscere che siamo parte di un tutto più grande, e che possiamo aprirci a una consapevolezza più ampia di noi stessi.
Quando il settimo chakra è in equilibrio, si sperimenta un senso di unione, pace profonda e apertura mentale. Quando è bloccato, si può sentire apatia, mancanza di scopo, disconnessione spirituale.
Pratiche di meditazione profonda, silenzio, ascolto interiore e contemplazione sono le più indicate per stimolare questo centro.
Nel mio lavoro non propongo tecniche “forzate” per attivare Sahasrara, ma creo spazi sicuri in cui l’energia può emergere in modo naturale e rispettoso dei tempi di ciascuno.
Perché conoscere i chakra nella vita quotidiana
Conoscere i chakra non è solo una questione spirituale o teorica. È uno strumento molto pratico per ascoltarsi meglio. Ognuno di noi sperimenta nella propria giornata momenti di disequilibrio: tensioni, blocchi emotivi, stanchezza improvvisa, sbalzi d’umore. Imparare a osservare questi segnali anche dal punto di vista energetico aiuta a comprendere cosa si muove dentro e dove portare attenzione.
Per esempio:
- ti senti spesso stanca e senza direzione? Potrebbe essere utile lavorare sul terzo chakra, Manipura.
- fai fatica ad aprirti nelle relazioni? Forse il chakra del cuore ha bisogno di ascolto.
- non riesci a dormire o hai la mente confusa? Forse c’è qualcosa che interferisce con Ajna o Sahasrara.
E non servono grandi pratiche o ore di meditazione: basta un momento di respiro, un esercizio mirato, un atto di consapevolezza in più. Nel tempo, questi gesti piccoli portano trasformazioni profonde.
Vuoi approfondire? Scopri come aprire e riequilibrare i chakra
Se vuoi andare oltre la teoria e iniziare un lavoro concreto sui centri energetici, ti consiglio di leggere il mio articolo dedicato a questo tema:
Come aprire e sbloccare i chakra: esercizi, significato e benefici energetici a seconda del titolo finale che abbiamo scelto
Troverai esercizi semplici, suggerimenti di respiro, meditazioni e anche consigli sull’uso di oli essenziali e cristalli, per sostenere il processo in modo graduale e sicuro.
FAQ – Domande frequenti sui chakra
I chakra principali sono sette, disposti lungo l’asse centrale del corpo. Esistono anche chakra secondari, ma la mappa classica parte da Muladhara (radice) e arriva fino a Sahasrara (corona).
Un chakra bloccato può manifestarsi con sintomi fisici (come tensioni o dolori), ma anche con stati emotivi ricorrenti, pensieri limitanti o una sensazione di “chiusura” interiore.
No, se si parte da pratiche semplici, graduali e ben guidate. Evita tecniche intense senza una guida preparata. In caso di dubbio, affidati sempre a un’insegnante esperta.
No. Chiunque può iniziare. Anche un piccolo gesto, se fatto con consapevolezza, può riportare equilibrio.
Lo yoga è uno dei mezzi più efficaci per lavorare sui chakra, ma anche la meditazione, il respiro consapevole, l’alimentazione, il suono e il contatto con la natura possono influenzare il sistema energetico.
Pratica con me: corsi di yoga per ritrovare equilibrio
Nei miei corsi di yoga in presenza lavoro ogni giorno con persone che desiderano sentirsi più radicate, vitali, centrate. Le pratiche che propongo sono pensate per riequilibrare corpo, mente ed energia, senza forzature e con grande rispetto dei tempi individuali.
Se senti che è il momento di iniziare un cammino di ascolto profondo,
Ogni chakra è una chiave. E ogni chiave può aprire una porta.
Con affetto Stefania